NADA FIORENZO LANGHE NEBBIOLO 2020

ELENA WALCH PINOT GRIGIO CASTEL RINGBERG 2019

Nonostante questo, un vino che pare aver raggiunto una discreta maturità con note evolute al naso e in parte in bocca, benchè il tannino sia ancora importante e - anche se cesellato - profondamente preciso.

Vino corretto e soprattutto buono, gradevole in ogni sua parte nonostante l'apparato alcolico non sia da sottovalutare. Personalmente lo declinerei sulla tavola langarola più esigente: non penso farà brutta figura, anzi. Bravi ragazzi.

Concludo prima di tutto ringraziando Luca per il tempo che mi ha dedicato nonostante la febbre da vendemmia fosse piuttosto alta e segnalando che qui, in località Bergera, si fanno ottimi vini, di beva e pulizia, intensità e territorio. Non posso che aspettarmi il meglio da questa avventura.

Barolo che ha perso parte dell'irruenza giovanile ma che ha ancora diversi decenni di vita davanti, grazie alla sapiente mano della Cantina che riesce sempre a forgiare vini tra i più rappresentativi del Comune di Serralunga. Un porto sicuro.

Vino che non esaurisce il concetto di Nebbiolo ma alza l'asticella con un naso che da solo vale il prezzo del biglietto e che fa capire il lavoro che si sta facendo qui. Se da una parte la beva è certa e appagante, la sensazione di poter vedere in azione qualche lustro di affinamento in vetro è forte.

La Bussia ha tante possibili declinazioni, ma credo che qui Livia e figli abbiano pensato a dare struttura profonda evitando possibili facilonerie, specie in un'annata eloquente come la 2016. Da goderne appieno dal 2027, nonostante la discreta piacevolezza attuale.

Bolla elegante, fine e a tratti austera, ben più che adeguata alla tavola langarola degli antipasti e anche di qualche primo. Senza strafare, senza esagerare, senza mai uscire dal seminato, un vino che rappresenta perfettamente la Denominazione e che, anzi, andrebbe presa da esempio per qualità e coerenza. La Cooperativa è sempre più sulla buona strada.

PIETRACUPA FIANO 2019 Che l’Irpinia sia terra di grandi vini

Riserva riservata, perdonate il gioco di parole ma qui l'austerità la fa da padrone dando poco spazio all'ampiezza, magari con un margine di crescita in vetro. Pinot Nero gestito con attenzione, a tratti troppa severità.