Tappa obbligata a Lessona per una visita da Proprietà Sperino, una delle Cantine che sta sostenendo le sorti della piccola denominazione grazie alle radici storiche e alla volontà della famiglia De Marchi di riprendere i discorsi interrotti a inizio Novecento.
Raggiungo la sede aziendale in un’assolata mattina di Gennaio e mi accoglie Francesca, moglie di Luca De Marchi, portandomi nella parte di vinificazione che occupa la parte storica dell’azienda, ovvero in via Sperino a Lessona, casa di villeggiatura della famiglia torinese dedita alla medicina, tanto che Casimiro Sperino fu senatore del Regno d’Italia e uno dei primi ad applicare protocolli di analisi alle uve della tenuta di famiglia. Il figlio Felice fu l’effettivo responsabile della creazione della Cantina, della gestione vitivinicola e di studi sulla fillossera, come mostrano i tanti documenti conservati e studiati oggi su finanziamento della famiglia De Marchi.
Felice Sperino non ha eredi diretti e lascia la tenuta ai cugini De Marchi nel 1905, ma fino a Paolo di viticoltura se ne parla poco e la situazione enoica dell’Alto Piemonte traballa fino alla fine del secolo. Nel frattempo Paolo studia viticoltura, si trasferisce in Toscana e dirige Isole e Olena nel Chianti Classico, fino a quando il figlio Luca non pensa bene di dare una chance all’Alto Piemonte e a Lessona, creando l’attuale cantina e iniziando a vinificare le uve delle terre di proprietà, patrimonio vitato che oggi conta circa 12 ettari.
Le vigne godono di una duplice origine geologica tra Lessona e Brusnengo, con il granito di Brusnengo a confrontarsi con la sabbia del territorio di Lessona. Da sottolineare come l’attitudine vitivinicola sia antica, tanto che Lessona e Marsala sono state le prime zone a imbottigliare anche per l’export ante litteram. Il fascino della storia antica culmina nell’infernot in cui sono conservate diverse bottiglie ultracentenarie, e Francesca mi svela che qualche assaggio miracolo è avvenuto, con somma gioia di chi ha potuto partecipare a tale evento.
Vinificazione in tini tronco conici aperti, fermentazione spontanea, permanenza in legno grande di almeno due anni per un risultato di cinque etichette, con Coste della Sesia e Lessona a contribuire in maniera importante, mentre per Rosato, Cabernet Franc e il cru Cuvà a rappresentare poche migliaia di bottiglie. Nel caso di ‘L Franc e Cuvà le annate sono selezionate rigorosamente per vini che si vedono raramente e che costituiscono un tesoro prezioso, anche per capire le fondamenta geologiche del vino di Proprietà Sperino.
Le botti utilizzate sono tonneaux e botti grandi ovali, mentre si stanno facendo esperimenti con cemento (già utilizzato nelle precedenti gestioni tra 1800 e 1900) e ho visto anche qualche anfora, un modo per verificare le varie ossigenazioni e trarne beneficio. La parte più recente di cantina è dedicata a ufficio e stoccaggio, con una parte rilevante destinata alla cura vera e propria degli archivi della famiglia Sperino, pubblicazioni, libri e riviste che Giulia Longhini sta catalogando, tra cui uno splendido pamphlet di Felice Sperino datato 1881 sulla Fillossera a fare capolino.
Concludiamo la visita con gli assaggi di Coste della Sesia Uvaggio 2019 e Lessona 2017, il primo chiamato come allora e rappresentante dell’immediatezza del vino locale, benchè la struttura sia da rosso importante e possa sconfiggere il tempo senza indugi. Lessona si squaderna olfattivamente in maniera tanto elegante quanto precisa, di ampiezza notevole e dall’eleganza delle incisività palatali a dettare i tempi di un sorso nobile, leggiadro, elevato. Due vini splendidi che non posso non ammirare e che raccontano in profondità le differenze geologiche e di terroir su cui poi il Nebbiolo dipinge la sua tela, declinandosi armoniosamente, con mia somma gioia.
Concludo ringraziando Francesca e la cantina per l’ospitalità e per il racconto accurato del passato glorioso non solo dell’azienda ma di tutto il territorio di Lessona, una terra che solo oggi sta iniziando a uscire dal torpore del Novecento. Non vedo l’ora di seguirne da vicino le evoluzioni partendo da ciò che di splendido ho visto e assaggiato da Proprietà Sperino.
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