LIVIA FONTANA BAROLO FONTANIN 2018
Ho approcciato positivamente i vini di Livia Fontana e figli, vini frutto di un’attenzione adeguata alle splendide vigne che la Cantina gestisce: nonostante il cambio di passo in sede di packaging abbia strizzato l’occhio alla contemporaneità, la ricetta dei vini è legata alla concentrazione e alla lunga permanenza in legno della materia prima. Ho avuto modo di apprezzare anche la calma determinazione di Livia nell’illustrare cosa succede in cantina e raccontando il vino, tralasciando il ridondante storytelling e premendo sulla sostanza, che è poi ciò che si trova nel calice. Questo Barolo Fontanin non è altro che l’assemblaggio dei due cru Villero e Mariondino e una permanenza in botte grande di 41 mesi: un record. Fontanin non è altro che il nome della sede aziendale secondo i canoni langaroli del tempo che fu.
Fresco, profondo e soprattutto speziato, di fiori rossi e spezie rosse, di austerità e soprattutto personalità distintiva. Melograno, cenni di pompelmo a introdurre la frutta rossa scura, fragola e mora. Ciliegia e amarena, anguria, polvere di cacao, legno antico.
Ampio e avvolgente, densità e trama tannica di importanza, così come la freschezza che si espande lentamente, di frutta rossa e agrumi. Agrumi, arancia e cedro, fragola, mora, ribes e mirtillo.
Ampio e sapido, fresco e tannico, la struttura palatale si ripercuote sulla lunghezza. Avvolgente.
Barolo di personalità soprattutto nella parte olfattiva, mentre al palato la struttura è di importanza evidente nonostante un’educazione da non sottovalutare nei tratti positivi.
IBT 92
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