MONTI BARBERA D’ALBA 2016
Partiamo dall’inizio, ovvero dalla prima bottiglia che ho assaggiato in cantina da Monti, una delle mie aziende di riferimento nell’area del Barolo e delle Langhe. Paolo Monti e Roberto Gerbino conducono un cammino piuttosto personale, con affinamento prolungati e legni piccoli (ma non solo) riuscendo comunque a dare contemporaneità a vini profondi, potenti, longevi ed espressivi. In questo senso il legno è visto come un contenitore temporaneo e non un ingrediente ulteriore per vini dalle concentrazioni importanti. Approccio che sposo in pieno e che sottolinea la volontà di non interferire ma di trasportare il frutto dalla pianta al vetro della bottiglia.
Per questa Barbera d’Alba le vigne interessate sono tre (Bussia, Merenda, San Martino) e la permanenza in barrique è di circa 15 mesi.
Intensa e dalla profondità importante, le note di frutta rossa scura introducono con ciliegia, amarena e mora di rovo, lasciando spazio a cenni di legno nobile e spezie scure. Un filo di cacao, struttura ad alto impatto con cenni erbacei e di fiori rossi scuri. Da segnalare la concentrazione.
Inizialmente succoso e minerale, note sapide per poi spostarsi sulla freschezza citrica e della frutta rossa, arancia amara e ciliegia, fragola e mora, dal substrato minerale e di leggere spezie scure. Fiori rossi, intensità sopra la media.
Lungo e ampio, sapidità e freschezza del frutto, frutta rossa e agrumi. Lungo strascico minerale.
Barbera d’Alba dalla struttura palatale tanto ampia quanto piacevole, giocata sulla freschezza del frutto e sulla mineralità profonda dal territorio (e dal terreno) di provenienza. Senza sbavature: piacevolezza estrema.
IBT 93
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