CLAUDIO ALARIO NEBBIOLO D’ALBA CASCINOTTO 2020
Nato ad Agosto e subito interrogato dal sottoscritto: il Nebbiolo d’Alba di Claudio, Matteo e Francesco Alario vuole rappresentare lo scalino tra Langhe Nebbiolo e Barolo, ovvero un affinamento in legno consistente che ne consente una prospettiva importante in vetro, mantenendo però la bevibilità come ingrediente principale. I vini della famiglia Alario sono sinceri e genuini e il mio affetto cresce di anno in anno: è importante potersi confrontare direttamente con chi mette le mani in vigna e in cantina anche per interpretare correttamente l’annata, un’annata – la 2020 – che diventerà ottima e che non sfigurerà di certo tra 2019 e 2021. Un trittico di annate che porteranno le Langhe ancora più in alto: perché non approfittarne magari assaggiando bottiglie non usuali? Salute alla famiglia Alario.
Cenni dell’affinamento che svaniscono in breve lasciando spazio a una grande balsamica, dalla menta alla liquirizia, mora di rovo e fragola, mora e ciliegia. Profondo ma già eloquente, di ampiezza e concretezza.
Succoso, fresco e avvolgente, dalla freschezza evidente di agrumi e frutta rossa, quasi più aranci che fragola, poi mora e liquirizia, sapidità importante e dal tannino discretamente appuntito, fine.
Lungo e tannico, fresco e sapido di arancia, lime, fragola e mora.
Vino che non esaurisce il concetto di Nebbiolo ma alza l’asticella con un naso che da solo vale il prezzo del biglietto e che fa capire il lavoro che si sta facendo qui. Se da una parte la beva è certa e appagante, la sensazione di poter vedere in azione qualche lustro di affinamento in vetro è forte.
IBT 91
Scrivi un commento