ENRICO SERAFINO ALTA LANGA OUDEIS ROSÉ 2017
AD 2018: presentazione Guida di Doctor Wine a Milano, dopo qualche giro tra gli espositori incontro un signore con cui scambio due battute, prima di spostarmi altrove gli lascio il mio biglietto da visita così come faccio spesso. Nico Conta non solo mi chiama pochi giorni dopo, ma mi invita in Cantina e mi intrattiene per mezza giornata. Una sorpresa, ma anche l’inizio di una conoscenza con una persona straordinaria, un essere umano completo e compiuto che ha il merito ultimo di aver preso Enrico Serafino da una posizione scomoda e averla resa in gioiello del Piemonte, capace di emozionare su ogni declinazione di vino. L’Alta Langa deve molto a ES e a Nico, grazie a una serie di progetti che oggi vedono una produzione solida e che, personalmente, metto ai primi posti per qualità, coerenza e piacere. Fatevi un favore, bevete Enrico Serafino.
Più elegante che intenso, dando spazio a cenni di lievito che introducono la frutta, una frutta rosa e arancione di discreta austerità, mai zuccherina o smaccata. Pesca, melone, ananas, arancia e pompelmo, echi agrumati e speziati, mineralità in evidenza in special modo dopo qualche momento.
Qui l’intensità schiaccia sull’acceleratore consegnando un palato importante con note agrumate e sapide, a tratti saline, con la freschezza citrico sempre in primo piano, limone, lime, scorza di lime e seltz al limone. Bolla di supporto, adeguata. Ancora arancia.
Lungo, teso e sapido di seltz al limone e arancia, palato pulito con un discreto strascico speziato e minerale, pepe bianco.
Per quanto mi riguarda uno degli Alta Langa con il rapporto qualità prezzo più elevato. Se da un lato l’eleganza olfattiva ci porta vicino all’idea del vino langarolo, il palato di potenza (e non prepotenza) va a occupare lo spazio a tavola che i rossi non possono e non devono gestire. Lunga vita dunque agli abbonamenti anche inusuali, ma di certo questa bottiglia non ha bisogno di troppe giustificazioni per farsi bere e amare.
IBT 92
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