TENUTA SAN GUIDO GUIDALBERTO 2011
Il second vin di Tenuta San Guido è Guidalberto, nato nel 2000 per volere di Niccolò Incisa della Rocchetta non solo per dare una collocazione alle viti più giovani della Tenuta o a vini non adatti ad entrare in Sassicaia, ma anche per giocare e testare il Merlot, tradizionalmente non sfruttato dalla Cantina per il proprio vino di punta. Il blend comprende l’onnipresente Cab Sauvignon per il 60% e il resto in Merlot, con un affinamento di 15 mesi in barrique. A quanto leggo in giro l’annata 2011 è andata piuttosto bene in Bolgheri, nonostante un luglio impegnativo dal punto di vista del calore. Poco male: di certo la Cantina non avrà avuto problemi a gestire ogni dettaglio del fratello minore del vino più importante d’Italia.
Frutta rossa piuttosto scura, più amarena e marasca che ciliegia o fragola, cenni di mora lasciando poi spazio a sensazioni di tabacco e di fumo, permangono strascichi dell’affinamento in legno nuovo con un discreto corredo balsamico di macchia mediterranea e cenni silvestri. Vaghe sensazioni vegetali e di frutta rossa più chiara, specie il secondo giorno.
Mantiene quanto promesso al naso con sensazioni di frutta rossa scura e di discreta freschezza, dalla mora alla ciliegia, amarena e ribes con una sapidità in netta crescita, un filo di legno, poi tabacco e spezie. Palato ancora vivace, tannino di discreta morbidezza ma comunque ben vivo.
Lungo, sapido e secco, frutta rossa e spezie del legno, pepe nero: di discreta pulizia, persistente e complesso.
Vino di cui non ci si può per nulla lamentare, specie in un’annata che leggo essere stata piuttosto calda in fine agosto, dopo qualche mese di incertezza. Tutto è al posto giusto per un rosso ancora vivo e vivace, lungi dall’essere stanco, con almeno un altro decennio di vita attiva prima di sedersi un attimo. Divertente da analizzare.
IBT 90
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