CAVALLOTTO PINNER 2020
Torno sulla strada per Castiglione Falletto e faccio una piccola deviazione sulla destra per varcare i cancelli della cantina Cavallotto: che i tre fratelli stiano portando avanti l’eredità degli avi è un dato di fatto, grazie alla totale aderenza a una tradizione mai becera ma perennemente in perfezionamento. Il Bricco Boschis è il cru da cui giungono le uve suddivise coscientemente tra Nebbiolo, Barbera, Dolcetto e piccole porzioni di Freisa e un’altra uva rossa di cui non si può fare menzione. Proprio di quest’ultimo mi prendo cura, degno ingresso della degustazione con Alfio e Giuseppe di qualche mese fa: permanenza di qualche mese in acciaio e poi dritto in bottiglia.
Naso peculiare con la frutta bianca a governare, pesca e albicocca, con delicatezza, eleganza ma sempre di carattere. Spezie di ottima fattura, dallo zafferano a qualcosa di più scuro, quasi carnoso. Come dicevo, peculiare.
Intenso, dalla freschezza pronunciata e intensamente citrica, di sicuro limone e lime ma anche arancia in scorza, dalla speziatura fine e tensione sapida di ottimo livello. Corpo pieno, avvolgente, cristallino.
Lungo, sapido e citrico, dal limone allo zenzero, cenni di arancia e una conclusione di frutta bianca, di ottima sapidità.
Bottiglia di “uva rossa spesso usata in versione spumante” inattesa e dalla personalità spiccata. Vino che soddisfa in particolare al palato con una struttura ampia, croccante e cristallina, dall’impronta genetica della Cantina sempre ben evidente.
IBT 90
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