QUINTARELLI PRIMOFIORE 2016
Citare Giuseppe Quintarelli è sempre un momento speciale per l’importanza storica di ciò che il Bepi ha fatto per la Valpolicella: c’è un prima e un dopo e alcune tra le migliori Cantine odierne hanno iniziato a pensare il vino con Giuseppe, tra le grandi botti della sua cantina oggi gestita da nuove generazioni della famiglia. Questo Primofiore è un’unione in parti uguali di Cab Franc, Cab Sauvignon, Corvina e Corvinone a dare un’interpretazione inusuale e originale di quanto si possa fare con il terreno della Valpolicella e un leggero appassimento prima di un annetto di botte grande. Prima di addentrarci nei pesi massimi aziendali considero questo vino un’introduzione al mondo di Quintarelli.
Discreta presenza fruttata con note di frutta rossa croccante e succosa, sul tono fresco, dalla fragola alla mora, cenni di ciliegia e di caramella alla mora, susina per poi passare su leggere note affumicate, di legno e fave di cacao, spezie e terra, tabacco. Fiori rossi appassiti e incenso.
Fresco, di buona intensità, ingresso di note fruttate rosse, ancora fragola e mora, ciliegia e amarena, cenni di arancia e discreta speziatura. Si avverte poi la parte sapida che prende il controllo con note agrumate di arancia e pompelmo. Ancora terra, incenso e tabacco.
Lungo, intenso, fresco e sapido, fiori rossi appassiti e frutta rossa matura, spezie.
Vino piuttosto peculiare con una bella ampiezza olfattiva e un palato un po’ scomposto, nonostante una beva invidiabile e anche un certo divertimento durante la bevuta. Come dicevo, vino fuori dai canoni soliti per l’alternarsi di note apparentemente opposte eppure ben amalgamate.
IBT 90
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