PFITSCHER PINOT NERO RISERVA MATAN 2018
La doppia visita da Pfitscher – la prima senza particolari attese ma sorprendente – mi ha regalato la possibilità di assaggiare una produzione varia tra bianchi e rossi uniti da un filo conduttore, ovvero la pacatezza tipicamente altoatesina che si basa su una precisione tecnica ineccepibile, ribadita dai modi pacati e tranquilli di Daniel, la mia guida. I vini della famiglia Pfitscher non urlano mai, non si espongono oltre, semplicemente raccontano un modus operandi e un territorio che non ha bisogno di pirotecnica ma solo di ascolto e puntualità. Assaggio la versione 2018 del vino di punta, ovvero la Riserva Matan di Pinot Nero: dal cru di Gleno con un annetto di botte piccola sulle spalle.
Ampiezza regale dotata di ottima austerità, prevalgono le note di frutta rossa scura accompagnate da sentori profondi dell’affinamento. Ciliegia, mora, un filo di fragola, con qualche eco balsamica a farsi spazio. Naso promettente.
Solidità, complesso e sfaccettato, con la frutta rossa che prosegue su quanto visto al naso, ovvero note sure di mora, ciliegia e fragola, un tocco di ribes e qualche accenno agrumato, citrico, di lime. Profondo e morbido nonostante la giovanissima età.
Lungo, sapido e citrico, tracce di legno lasciano spazio alla frutta rossa, mora, mirtillo ribes e fragola. Di ottima lunghezza.
Vino che va tenuto ancora un paio d’anni in cantina per osservarne il grande potenziale, grazie a una pulizia che ribadisce la profondità del blauburgunder della zona. Impossibile farne a meno.
IBT 92
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