La determinazione di Elio Grasso dovrebbe essere studiata e approfondita, perché Elio appartiene a quel piccolo manipolo di agricoltori e contadini che ha creduto nella viticoltura langarola negli anni ‘70 e ‘80, andando a scrivere parte della storia di questi posti. Elio Grasso e il suo castello sulle colline più belle di Monforte d’Alba, di fronte al centro abitato di Serralunga d’Alba, danno vita ad alcune declinazioni di Barolo tra le più quotate: questo Gavarini Chiniera proviene dal cru Ginestra, menzione da cui hanno origine alcune dei più fulgidi esempi del territorio di Monforte. Per questo vino – proposto dal 1978 – l’affinamento è di oltre due anni in botte grande.
Ampio e profondo, dalla componente scura di terra a presenziare da subito, lasciando gradualmente spazio alla frutta, frutta rossa, dalla ciliegia alla fragola con cenni balsamici. La parte succosa della frutta rossa emerge lentamente, con la fragola in primo piano, mantenendo il carattere austero della Cantina. Incenso e paprika.
Piuttosto fresco, intensa componente fruttata di fragola fresca e agrumi, dall’arancia al limone, cenni di cedro. Tannino verticale, fermo, dalla sapidità ben celata dalla parte fresca. Discreta speziatura.
Lungo, intenso e succoso, ancora sugli agrumi più che sulla frutta rossa, tannino prolungato e la parte sapida ad abbracciare a lungo.
Barolo importante che gioca parecchio sulla freschezza del palato, non solo fruttata ma anche di nutrite note sapide a prolungarsi e riverberarsi nel finale. Certamente da attendere ancora un attimo.
IBT 92
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