Di che vino stiamo parlando? Da che cantina proviene? Passo indietro: a inizio Marzo ho visitato DueMani – splendida cantina in quel delle colline di Riparbella, Toscana – e ho assaggiato in anteprima questo vino. Tresoro non è un vino come gli altri perché proviene da tre Cantine diverse: scopo del vino è simboleggiare l’unione e la cooperazione tra Cantine di una zona che merita maggiore attenzione. DueMani fornisce il Cab Franc, mentre Caiarossa si occupa del Cab Sauvignon e Prima Pietra coltiva il Merlot, prima della vinificazione in cocciopesto dell’azienda Drunk Turtle e affinamento in barrique. Etichetta del pittore livornese Mario Madiai per 2000 bottiglie suddivise tra le tre Cantine. Bene, ora spazio al calice.
Profondo come un pozzo, dalle sensazioni fruttate di frutta rossa scura, in particolare ciliegia, cenni vegetali e mora, un discreto corredo balsamico di liquirizia ed eucalipto. Rosa rossa scura, di carattere. Paprika e cioccolato ai frutti di bosco.
Bellissimo imbocco sapido, dal tannino polveroso e fine, frutta rossa succosa, con fragola e ciliegia, mora, lasciando la parte del leone all’arancia amara, arancia sanguinella, con una discreta menta a dare volume.
Lungo, tannico e sapido, arancia amara e una discreta mineralità. Importante ma non imponente, cenni vegetali e speziati a chiudere.
Vino peculiare a dire poco, con un palato sopraffino il cui tannino dimostra certamente l’età che ha, ma che ha le carte in regola per diventare davvero grande. Bella profondità olfattiva per un progetto unico nel suo genere.
IBT 93
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