Erano le 9 di mattina di uno dei primi giorni di marzo e il Vostro era alle prese con la prima degustazione della giornata: Poggio al Tesoro non è di certo una novità per queste pagine ma ci tengo a sottolineare il miglioramento tangibile (forse il maggiore tra le cantine di zona) con una mano decisamente più delicata sui legni, sulla concentrazione in favore dell’eleganza che – soprattutto oggi – sta significando molto per Bolgheri. Un’altra voce da ascoltare è rappresentata dai bianchi tra cui spicca il Vermentino come trait d’union con la costa toscana. Questa versione di Solosole arriva dal vigneto delle Sondraie e ha origine da cloni della Corsica, prima di un breve passaggio in acciaio e la bottiglia, dalla veste rinnovata. Assaggiamo con Claudia Callegari.
Ingresso di ampie note fruttate, dagli agrumi e dalla frutta tropicale, cedro, limone candito, ananas e litchi, cenni di mango, con una struttura speziata intensa, di pepe bianco, un filo di banana acerba e costante mineralità.
Intenso, dalla speziatura croccante che ci denota con la frutta, ancora agrumi e frutta tropicale, limone candito, scorza di cedro e arancia, dal tappeto minerale di buona intensità. Sapido, croccante mineralità specie dopo qualche momento.
Lungo, minerale e sapido, ancora croccante, di agrumi e frutta tropicale, piuttosto prolungato.
Vino neonato che da una parte lascia ampio spazio alla frutta croccante, dotata di sapidità naturale e ben integrata con la struttura palatale. Di sicuro da attendere, ma già oggi può dare soddisfazione.
IBT 90
[…] POGGIO AL TESORO SOLOSOLE 2021 […]