Mi accingo a fare il resoconto della settimana di visite in cantina e assaggi con la netta sensazione che Bolgheri abbia iniziato negli ultimi anni a dare prova del vero valore di cui è capace: dopo aver acquisito la conoscenza del territorio, le aziende stanno dando voce a vini realmente identitari, unici ed evocativi di una zona da esplorare in lungo e in largo. Frequento la zona da alcuni anni e i cambiamenti sono stati molteplici, alcune aziende si sono modificate strutturalmente e altre hanno intrapreso lievi ma costanti perfezionamenti.
Le Origini
Bolgheri nasce come denominazione poco più di 25 anni fa, anche se la storia vitivinicola è millenaria, anche se la vera rivoluzione si deve al Marchese Incisa della Rocchetta e al Sassicaia, vino iconico e rappresentativo in pieno non solo del comparto del vino, ma dello spirito aziendale e imprenditoriale. Dalla prima annata (commercializzata) di Sassicaia del 1968 altre aziende sono spuntate e in pochi decenni i nomi su cui puntare sono tanti, seppure con stili diversi ed estrazione diversa. Alcuni arrivano da lontano (Poggio al Tesoro dalla veneta Allegrini, Guado al Melo dal Trentino), alcuni perfezionano una storia consolidata (Le Macchiole), altri investono sul territorio senza un background vitivinicolo (Tenuta Argentiera), alcuni intraprendono cammini personali, pur proveniendo da realtà consolidate (Fabio Motta e Giorgio Meletti Cavallari). La molteplicità di origini dà vita a un interessante cocktail di volontà e direzioni, diverso da qualsiasi altro territorio italiano: il fermento è concreto, come ho avuto modo di verificare. Il prezzo dei terreni si sta alzando, l’interesse globale è noto e la produzione annuale di bottiglie marchiate Bolgheri DOC è appena sufficiente a soddisfare la domanda, domanda che si sta facendo sempre più pressante.
La Denominazione
Pur essendo nata da poco, la Denominazione può contare su membri di rilievo internazionale (Antinori con Guado al Tasso e Ornellaia, oltre al già menzionato Sassicaia da Tenuta San Guido) che fanno da volàno per aziende minori eppure di livello qualitativo elevato. Si sta discutendo sull’allargamento degli ettari atti a vino DOC: la speranza è che l’ampliamento sia estremamente graduale per evitare situazioni dannose a livello di immagine e di qualità (tornando a casa non ho potuto non notare in Autogrill un bel Barbaresco a €7,69). Ben vengano gli ampliamenti per chi già è sul territorio e ha già investito parecchio, ma credo che ci sia bisogno di un filtro, una barriera d’ingresso atta a selezionare i nuovi giocatori. Il Consorzio veglia anche su questo.
I Vini
Parlare di un vino generico di Bolgheri, come in tutti i territori, è utile ma limitante: ogni cantina ha un suo stile e, soprattutto, il Disciplinare non esprime con precisione le possibilità di uvaggio o di monovitigno per potersi fregiare della Denominazione. Le percentuali dei vitigni indicate nel Disciplinare lasciano ampio spazio di manovra alle Aziende sia sul bianco sia sul rosso, oltre alle Indicazioni Geografiche Tipiche che aggiungono possibilità. Il vino di Bolgheri si sta affrancando dall’immagine di vino potente, strutturato e soprattutto con la netta influenza del legno per raggiungere freschezza, eleganza, discreta bevibilità in giovane età, con la prerogativa della longevità in special modo per i Bolgheri Superiore.
Nota personale: il Syrah 2018 ha un afflato magico non solo a Bolgheri ma in tutta la costa toscana, come riscontrato negli assaggi di Le Macchiole Scrio 2018, Tua Rita Per Sempre 2018 e DueMani SuiSassi 2018.
Le Annate
Il cambiamento climatico si sta facendo sentire in special modo nelle annate aride come la 2017 (e questo inizio di 2022), la 2015 di vigore e calore, intervallate da annate più regolari come 2016 e 2019 e annate più umide e meno calde come la 2018. L’obiettivo delle aziende non è limitato alla ricerca di impianti ad altitudini maggiori, quanto in uno studio approfondito e puntuale in ambito agronomico, lavorando sulle rese, sugli impianti e sulla vendemmia verde. Allo stesso modo le malattie sono costantemente monitorate e si svolgono esperimenti su possibili cure contro oidio, peronospora, flavescenza dorata e soprattutto mal dell’esca (specie sul Cabernet Sauvignon).
Dovendo fare i conti con un clima sempre meno regolare, le annate risultano meno uniformi ma forse più interessanti da seguire in fase di assaggio, fatto salvo che le complicazioni per le aziende sono enormi e gli sforzi per riuscire a mettere un “cerotto” a questa evoluzione climatica sono ugualmente ingenti.
Torniamo a bere?
Assolutamente: dopo questa breve introduzione atta a dare un quadro d’insieme del territorio bolgherese passo alle aziende visitate. Per le nuove visite è disponibile il report collegato:
- Fabio Motta: nome di rilievo, Fabio si è staccato dalla cantina Michele Satta per provare a mettere in piedi il proprio progetto, con vini educati e personali;
- Guado al Melo: la volontà di sperimentazione e di ripresa delle antiche tradizioni locali non si è fermata e Annalisa e Michele propongo vini unici, in due casi frutto di uvaggio di campo (Jassarte e Criseo);
- Grattamacco: nome di rilievo, il gruppo ColleMassari si sta occupando di dare centralità alla Cantina nell’ecosistema bolgherese, con vini autentici e tradizionali;
- Poggio al Tesoro: l’instancabile ricerca della perfezione di Marilisa Allegrini non cenna a diminuire, con una Cantina dai numeri rilevanti eppure mai statica, dai vini rigorosi e territoriali;
- Giorgio Meletti Cavallari: il Jolly della denominazione, con una vigna mozzafiato in altura (Piastraia) e una grande volontà di affermarsi, grazie a intuito e carattere;
- Mulini di Segalari: il biodinamico di Bolgheri, dall’aspetto rurale ma dai contenuti che guardano in avanti, grazie alla forza di volontà e all’entusiasmo di Marina;
- Giovanni Chiappini: purosangue toscano, la cantina Chiappini sta portando avanti un discorso familiare a piccoli passi, con vini sempre più meritevoli di attenzione;
- Le Macchiole: imprescindibile, cantina impossibile da definire se non come il riflesso perfetto di Cinzia Merli, vini di eleganza commovente e, personalmente, al vertice;
- Tenuta Sette Cieli: in parte outsider, con 3 vini su 4 fuori dalla denominazione, Elena Pozzolini confeziona vini fini e fieri, con la testa e il cuore verso il futuro;
- Tenuta Argentiera: il gigante gentile, probabilmente l’evoluzione qualitativa più netta del lotto, grazie al lavoro instancabile e a una conoscenza profonda delle vigne in possesso.
Sì, ma beviamo?
Ecco qui i vini degustati: qualità complessiva alta con conferme e nuovi ingressi meritevoli. Per ciascun vino è disponibile la degustazione completa: rigoroso ordine alfabetico.
CHIAPPINI BOLGHERI ROSSO FELCIAINO 2019
Bellissimo finale per un vino intenso ma senza opprimere, dalla freschezza importante per dare agio alla beva. Interessanti le note scure al naso, di terra e di territorialità.
IBT 90
CHIAPPINI BOLGHERI ROSSO FERRUGGINI 2020
Una prova convincente che gioca sulla vivacità, la freschezza, con il sangiovese in primo piano a dare un caldo benvenuto. Ampiezza contenuta ma in linea con l’idea di questo vino.
IBT 89
CHIAPPINI BOLGHERI SUPERIORE GUADO DE’ GEMOLI 2018
Bottiglia importante che riesce a coniugare una discreta eleganza alla potenza delle uve coinvolte e del lavoro fatto in vigna, di fatto a tendere sulla longevità nonostante la beva sia discreta. Bella mano, profonda e rispettosa.
IBT 91
FABIO MOTTA BOLGHERI ROSSO PIEVI 2020
Bolgheri Rosso dal finale eccellente senza dubbio, per un vino di territorio condito da corretta freschezza, corretta sapidità, corretta piacevolezza di beva. Ottimo lavoro: non solo un vino corretto ma la giusta interpretazione per la categoria.
IBT 90
FABIO MOTTA BOLGHERI SUPERIORE LE GONNARE 2013
Vino di profondità, con una struttura che strizza l’occhio al modello tradizionale di Bolgheri, dalla macchia mediterranea alle spezie. Buona bottiglia, di personalità e all’inizio della vita di Fabio come viticoltore.
IBT 92
FABIO MOTTA BOLGHERI SUPERIORE LE GONNARE 2016
Bella espressione a consegnare profondità importante per un’annata succosa e profonda, dalla verticalità importante e di ampiezza non comune. Un roseo futuro di fronte a cui aggiungere tranquillamente due punti.
IBT 91
FABIO MOTTA BOLGHERI SUPERIORE LE GONNARE 2019
Intensità, agilità, immediatezza ma anche profondità, un carattere territoriale e un lungo abbraccio finale di piacevolezza, a indicare che la strada di Fabio è ben gestita e che i vini di oggi sono eccellenti.
IBT 92
Vino che sfrutta appieno la bellezza del sangiovese unendo profondità del territorio a quelle che sono le note tipiche del vitigno, declinazione orientata sulle durezze, mai affilate ma sempre in primo piano, di carattere. Bella bottiglia.
IBT 91
GIORGIO MELETTI CAVALLARI BOLGHERI BIANCO 2021
Bianco di austerità giocato sulle note croccanti del viognier e aggiungendo la sferzante personalità del vermentino, unendo note pulite e ben distinte, di carattere. Ottimo a tavola, ci si può giocare molto bene.
IBT 90
GIORGIO MELETTI CAVALLARI BOLGHERI ROSATO 2021
Rosato di grande beva, da abbinare sia a pesce sia a carne, gestendo la temperatura per esaltare le durezze, di vivacità e non scevro di una discreta eleganza complessiva.
IBT 89
GIORGIO MELETTI CAVALLARI BOLGHERI ROSSO 2020
Vino dalla beva importante nonostante le apparenti durezze del palato, non esente da una buona eleganza complessiva. Di carattere senza indugiare in troppe difficoltà sia olfattive sia palatali, in linea con l’obiettivo di Giorgio.
IBT 90
GIORGIO MELETTI CAVALLARI BOLGHERI SUPERIORE IMPRONTE 2018
Vino intenso, fine, dalla bella espressività sia palatale sia olfattiva, con un finale tanto avvolgente quanto lieve nell’impatto. Vino ben più che pronto oggi ma che può dare molto anche in futuro. Bravo Giorgio.
IBT 92
GRATTAMACCO BOLGHERI ROSSO 2020
Bolgheri Rosso educato con le durezze a concentrarsi lentamente, dando vita a un vino non solo corretto ma anche concreto e di beva, prerogativa della categoria, senza tralasciare la nota eleganza aziendale.
IBT 90
GRATTAMACCO BOLGHERI SUPERIORE GRATTAMACCO 2018
Grattamacco 2018 in ottimo stato di forma, lungo e largo, di personalità ma soprattutto aderenza al territorio come non mai e di rispetto per la linea aziendale. Ottimo lavoro: al fianco dei grandi. A volte sopra, come in questo caso.
IBT 93
GRATTAMACCO BOLGHERI SUPERIORE L’ALBERELLO 2019
Alberello vivace ma sempre in chiave dell’eleganza aziendale, dalle note profonde ma mai complicate e uno svolgersi al palato all’insegna del divertimento di analisi e, giustamente, di beva. Bella versione, forse la migliore ad oggi.
IBT 92
Vino dotato di ampiezza rilevante, dalla prerogativa di longevità e perchè no da poter azzardare in abbinamento. Elegantemente intenso. Voto calibrato anche sull’evoluzione, dato che il vino assaggiato è in bottiglia da pochi giorni.
IBT 91
GUADO AL MELO BOLGHERI SUPERIORE ATIS 2017
Vino importante che coniuga l’annata profonda con una discreta eleganza, senza mai rinunciare all’importanza del vino in questione, frutto di un grande lavoro e di un’attenta selezione. Da rivedere tra un paio d’anni e poi tra dieci, senza alcun problema.
IBT 92
GUADO AL MELO BOLGHERI ROSSO ANTILLO 2020
Vino diretto e deciso, sempre giocato su una discreta eleganza tipica della casa madre ma con una spezia particolare al naso, un bouquet finissimo e divertente da analizzare. Da provare magari sui 14 o 16 gradi per saggiarne la beva.
IBT 89
Vino di eleganza sopra la media, grazie a un palato deciso ma mai sopra le righe, di livello e in linea con la proposta della cantina: l’eleganza senza rinunciare alla personalità. Vino che in ogni annata si conferma come un baluardo di ricerca, grazie all’attento lavoro in campo della famiglia.
IBT 91
Jassarte importante con una profondità rilevante, specie al naso ma anche sul palato, dal tannino terso e prolungato. L’annata si riverbera bene nella personalità del vino, nonostante l’asciuttezza globale che ne frena un po’ l’ampiezza, specialmente al palato.
IBT 91
GUADO AL MELO BOLGHERI ROSSO RUTE 2018
Vino profumato ed elegantissimo, dal palato netto e preciso, ma tornando al bouquet olfattivo bisogna da sottolineare l’ampiezza mai grassa, sempre fine ed affilata. L’annata si evidenzia per una succosità al palato che conforta la beva.
IBT 91
LE MACCHIOLE BOLGHERI ROSSO 2019
Vino che presenta una verticalità importante dando sfogo alla bellezza della frutta e soprattutto a determinate durezze che permettono la longevità e la beva. Bella bottiglia.
IBT 92
LE MACCHIOLE BOLGHERI ROSSO 2020
occante frutta rossa alle note più scure di terra e dalle sfumature balsamiche. Per me una cassa, grazie.
IBT 91
Vino di personalità austera, con note monolitiche e discretamente profonde, destinato di certo ad ampliarsi in evoluzione, consci che la mano è ben salda e guida una materia importante, mai opulenta, dalla prerogativa di eleganza. Bella mano.
IBT 94
Versione di Paleo importante, che dà lustro al vitigno coniugando le durezze, mai aspre, e la freschezza della frutta rossa, di carattere e preziosità. Materia molto ben gestita per un vino bilanciato e profondo. Bellissimo.
IBT 94
LE MACCHIOLE PALEO BIANCO 2020
Bianco di eleganza, non spessore ma discrezione nel propagarsi in bocca, dando spazio alla frutta dello Chardonnay, mai opulenta, e alla bellezza del Sauvignon in tutte le sue sfumature meno impegnative. Bellissima mano.
IBT 92
Lo Scrio di Le Macchiole mi fa sempre dubitare sulla mia opinione non positiva su questo vitigno – il Syrah: qui la mano della cantina conduce a un vino profondo, ampio, elegante, raffinato e senza dubbio tra i migliori italiani, se non il. Come sempre, bravissimi.
IBT 95
MULINI DI SEGALARI BOLGHERI ROSATO AI CONFINI DEL BOSCO 2020
Rosato di personalità, personale con un tannino fine e la parte fresca a comandare, di gusto e da gestire molto bene a tavola. Rinfrescante ma non semplice, dalla duplice natura di facilità alla beva senza rinunciare alla profondità.
IBT 90
MULINI DI SEGALARI BOLGHERI ROSSO AI CONFINI DEL BOSCO 2019
Bolgheri Rosso molto personale con note fresche e note sapide a dare struttura a un palato più floreale che fruttato, di eleganza ma anche profondità. Beva importante, specie abbassando un paio di gradi di servizio.
IBT 91
MULINI DI SEGALARI BOLGHERI SUPERIORE MULINI DI SEGALARI 2018
Bella espressione di un vino importante, sapido e scuro, con la frutta rossa a dare volume a una struttura sapida e specialmente tannica di discreta tridimensionalità. Buona prova.
IBT 92
MULINI DI SEGALARI SOLOTERRA PETIT VERDOT 2019
Petit Verdot di carattere, dalla frutta rossa importante ma anche una certa profondità di carattere, dando sfogo a un finale di discreta persistenza, piacevole. Ottimo il bouquet olfattivo.
IBT 90
MULINI DI SEGALARI SOLOTERRA SANGIOVESE 2019
Interpretazione di Sangiovese fuori dagli schemi, giocato di certo su note sapide e minerali e dai piccoli frutti di bosco, di carattere e coinvolgente semplicità. Fa abbastanza pensare cosa possa essere il Sangiovese di zona, avendone cura di gestirlo in determinata maniera.
IBT 91
MULINI DI SEGALARI VERMENTINO UN PO’ PIÙ SU DEL MARE 2020
Vermentino peculiare e giocato su una profondità importante, grazie a note eleganti e ben bilanciate, dalla struttura non comune. Ottimo ingresso, una bella sorpresa per questa cantina.
IBT 90
ORNELLAIA BOLGHERI SUPERIORE ORNELLAIA 2018
Vino correttamente giovanile, dalle durezze prolungate ma mai invadenti, una succosità del palato a riverberarsi poi nel lungo abbraccio finale, sapido e fresco. Di sicuro merita qualche anno di attesa, nonostante non ci sia molto da smussare, a parte l’affinamento e qualche rigidità palatale.
IBT 91
POGGIO AL TESORO BOLGHERI ROSSO IL SEGGIO 2019
Degno Bolgheri Rosso sostenuto da una struttura tesa, dal tannino correttamente svolto e un ottimo equilibrio tra durezze e morbidezze fruttate, da beva assicurata. Resta da vederlo all’opera in evoluzione, benché sia già pronto ora.
IBT 90
POGGIO AL TESORO BOLGHERI SUPERIORE SONDRAIA 2018
Bella versione che dà spazio alla succosità dell’annata tenendo però sempre presente lo stile aziendale, piuttosto rispettoso, e l’obiettivo della bottiglia in questione, ovvero evoluzione, ampiezza, longevità. Ottimo lavoro.
IBT 92
POGGIO AL TESORO MEDITERRA 2020
Vino corretto e gestito sulla piacevolezza, dando sfogo a una croccantezza fruttata su un tappeto sapido che si rincorre in tutta la bevuta. Non si discute sulla piacevolezza, sarei curioso di guardarlo in prospettiva di affinamento.
IBT 89
POGGIO AL TESORO SOLOSOLE 2021
Vino neonato che da una parte lascia ampio spazio alla frutta croccante, dotata di sapidità naturale e ben integrata con la struttura palatale. Di sicuro da attendere, ma già oggi può dare soddisfazione.
IBT 90
TENUTA ARGENTIERA BOLGHERI SUPERIORE ARGENTIERA 2015
Vino di grande profondità, ampio e mai rassegnato, dalla struttura palatale solida, di presenza ma non potenza eccessiva, dando spazio a belle sfumature, financo divertenti da analizzare. Affinamento che ha fatto solo bene.
IBT 93
TENUTA ARGENTIERA BOLGHERI SUPERIORE ARGENTIERA 2016
Annata che si sta ancora ampliando, sensazione palese con un bouquet ampio ma non ancora del tutto svolto, lasciando ampi margini di evoluzione. Il palato è più intellegibile, dalla struttura compatta e anche qui di importante longevità. Bottiglia da apprezzare per la struttura invidiabile.
IBT 93
TENUTA ARGENTIERA BOLGHERI SUPERIORE ARGENTIERA 2017
Vino figlio dell’annata 2017, ovvero la particolarità avvertibile sia al palato sia in bocca della frutta presente ma non preponderante, lasciando ampi margini alle parti scure, di spezia ed erbacee. Vino che andrebbe rivisto di certo tra qualche anno, per andare ad approfondire l’ampiezza.
IBT 92
TENUTA ARGENTIERA BOLGHERI SUPERIORE ARGENTIERA 2018
Vino olfattivamente pronto e che al palato lascia scalpitare più la sapidità che il tannino, per quanto si può anche avvertire nel finale. Bottiglia già in equilibrio, nonostante la bella longevità che si avverte.
IBT 93
TENUTA ARGENTIERA BOLGHERI SUPERIORE ARGENTIERA 2019
Vino ben più che giovane ma che dà già modo di comprendere le peculiarità del futuro, dall’ampiezza e dalla pulizia ben sopra la media. La struttura palatale è importante e rimarrà tale ancora per molto, non perdendo un grammo di ampiezza.
IBT 93
TENUTA ARGENTIERA VENTAGLIO 2015
Vino importante con un bagaglio palatale netto, bouquet complesso da analizzare e che si andrà ad ampliare ancora, peculiare, complice di certo l’annata ma anche la specificità della vigna.
IBT 92
TENUTA ARGENTIERA VENTAGLIO 2016
Vino intenso e ampio, dalla bella struttura palatale e dall’olfatto che si andrà a costruire negli anni, restando ben presente la bellezza dell’annata e la longevità conferita dalla cantina. Molto interessante.
IBT 94
TENUTA ARGENTIERA VENTAGLIO 2018
Bottiglia che, nonostante il vino sia pensato per l’evoluzione in affinamento, può già dare tantissimo in termini di piacevolezza, grazie a un palato succoso, nonostante le durezze, e un finale di lungo abbraccio. Che bel lavoro.
IBT 95
TENUTA SAN GUIDO SASSICAIA 2018
Credo che si possa discutere su tutto ciò che circonda questa bottiglia ma non che non sia sempre un vino di estrema classe: da una parte l’aderenza al territorio in cui nasce, dall’altra la costante qualità che detta i tempi all’intera denominazione, nonostante si siano affacciati interpreti molto interessanti. Per voler proprio fare un appunto, ho trovato poca presenza di note mediterranee, le stesse che mi avevano sconvolto con la 2016, per un’annata declinata maggiormente sul frutto.
IBT 92
TENUTA SETTE CIELI INDACO 2018
Vino ben pronto, con un tannino vivace ma che resta non prepotente, dal palato succoso pur vivendo di corrette durezze. Bella prova, riuscendo a gestire al meglio l’andamento dell’annata, più fresca e succosa della precedente, senza per questo cedere di profondità.
IBT 92
TENUTA SETTE CIELI SCIPIO 2018
Versione di Cabernet Franc estremamente corretta, dando spazio sia al varietale sia alla freschezza insita nel territorio, con la succosità della frutta a richiamare per bene l’annata. Solida certezza, a parere mio un filo sotto la splendida 2017 ma confido nell’affinamento.
IBT 93
Scrivi un commento