Cannubi è di certo uno dei cru di Barolo più noti nel mondo e per questo motivo farne parte è motivo di orgoglio e forse di pressione ulteriore per fare bene. Ciascuno dei 27 viticoltori che si spartiscono la collina ha una propria visione di come dovrebbe essere un Barolo di questa origine, benché alcune macro caratteristiche siano evidenti. Cannubi ha origine dall’unione tra le due anime del Barolo, le due ere geologiche principali che qui si incontrano dando vita a un connubio, da cui poi il nome. Cascina Adelaide è qui non da molto, eppure grazie a scelte attente è in grado di dire la propria su questa preziosa Menzione: assaggio con Chiara Drocco l’annata 2017, in attesa di tornare in cantina per la 2018.

Imprinting molto diretto, vellutato sulla frutta rossa succosa, arancia sanguinella e fragola, non scevra di una discreta profondità colorata di note sapide, ematiche e ferrose, cenni balsamici e spezie rosse. Caramella all’arancia.

Succosamente identico al naso, con l’arancia a fare da apripista all’ampio corredo di frutta rossa, fragola e mora, cenni speziati ed ematici, il tannino a percepirsi distintamente solo in un secondo momento. Palato da campionato di beva.

Persistenza medio/lunga su note ematiche e di fragola, cenni sapidi e citrici, tannino avvolgente ma non urticante. Degna conclusione.

Cannubi interessante a dir poco, complice una beva già consolidata al palato nonostante le ferme durezze di un cru che, pur potendo, gioca sempre al gatto sornione, come ribadito anche da questa bottiglia. Bravissimi.

IBT 93