BORGOGNO BAROLO FOSSATI 2017
Cosa dire di Borgogno che non si sappia già? La Cantina è attiva dal 1761 e oggi (ovvero, dal 2008) vive la sua ultima metamorfosi con la famiglia Farinetti nella persona di Andrea. La situazione non pare essere cambiata di molto, mantenendo maniere tradizionali nella gestione del vino, specie per il Nebbiolo declinato in varie espressioni, tra cui emergono in particolare i tre Barolo provenienti da altrettante Menzioni Geografiche Aggiuntive, ovvero Cannubi, Liste e questo Fossati. Fossati ha sempre vissuto all’ombra degli altri due nomi, ma in me ha sempre avuto una grande simpatia: quattro anni di botte grande e uscita un anno dopo rispetto a quanto consentito dal Disciplinare.
Buona profondità condita da leggere spezie rosse e note di frutta rossa, frutti di bosco, mora e fragola disidratata. La parte balsamica è presente e profonda, sulla radice ed echi silvestri. Scorza di arancia amara.
Fresco e balsamico, dalle note succose di frutta rossa, mora e ciliegia ma anche fragola e ribes, dalla sapidità che si estende lentamente con cenni minerali e il tannino che si dispiega ai lati del palato. Di buona eleganza.
Lungo e speziato, di struttura e importanza con cenni speziati e la parte sapida di corpo.
Vino che vive di un palato già pronto alla beva, di grande piacevolezza e dalla frutta rossa croccante che si estende su un finale importante e tannico. Versione di carattere, specie in un’annata difficile da gestire come questa 2017.
IBT 92
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