L’etichetta nera che svetta tra le altre della Cantina dei fratelli Cigliuti (e oggi anche sorelle) è il Langhe Nebbiolo, oggi ottenuto da una vigna reimpianta da poco e dunque non esattamente adatta a dare vita a Barbaresco, eppure un perfetto connubio di gioventù e leggerezza in grado di fare un grande Langhe Nebbiolo. Per questo vino la scelta dell’affinamento è ricaduta su cinque mesi di acciaio e altrettanto tempo in botte grande, giusto per concentrare un filo la situazione senza intaccare la croccantezza dell’uva. Un grande grazie a Claudia per tempo e pazienza: alla prossima.
Leggiadra ampiezza fruttata con caramella alla mora e confettura di fragola in primo piano, dalle striature balsamiche di liquirizia, menta e note ematiche. Un bouquet che punta alla vivacità e all’eleganza, a predire la succosità palatale.
Ricalca degnamente il naso con il tannino a imporsi da subito di buona verticalità, frutta rossa fresca e succosa, dalla fragola alla mora con ribes e mirtillo, cenni agrumati e tracce sapide in costante evoluzione.
Lungo e discretamente tannico, fresco di mora di rovo, fragola e agrumi. Sensazione sapida e tannica lungi dal terminare.
Langhe Nebbiolo di eleganza e freschezza, succoso e dalla beva francamente disarmante. Da servire magari a un paio di gradi meno del solito per goderne appieno, perché no, anche in estate.
IBT 90
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