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ARNALDO RIVERA BAROLO RAVERA 2018
Il progetto di Arnaldo Rivera sta iniziando a consolidarsi grazie certamente alle tante vigne storiche disponibili ma anche grazie all’impegno e all’onestà intellettuale di Stefano Pesci e Gabriele Oderda, intercettando la richiesta del pubblico di vini di valore, grazie a protocolli agronomici severi. Ho avuto la fortuna di incontrare Stefano e Gabriele più volte, avvertendo il lato umano di una Cooperativa – Terre del Barolo – che sta riscoprendo i valori del fondatore, Arnaldo Rivera, uomo di impegno sociale e dalla lungimiranza rara in un periodo, il secondo Dopoguerra, non certamente favorevole per le Langhe. Oggi la situazione è cambiata e ci si sta adoperando per cavalcare questo cambiamento: assaggio la versione 2018 di Barolo Ravera, cru di Novello di eloquenza e profondità. Affinamento di 32 mesi in botte.
La decisione con cui questo Cru si avverte è rilevante: la mineralità si colora di note ematiche e di rame, con cenni di cuoio e pelle a introdurre la parte più succosa, di menta e fragola con bacche rosse e una discreta florealità a districarsi sul lungo periodo. Incenso e paprika.
Succoso e rotondo, dal tannino che sembra partire in sordina per poi ampliarsi giustificato dalla giovane età, per poi lasciare spazio alle note fresche e fruttate di frutta rossa e agrumi, arancia in special modo. Struttura ben compatta, solida e gradevole.
Lungo e sapido, tannico e fresco di frutta rossa, fragola e ciliegia, mora e arancia, con la conclusione gestita dalle note minerali e balsamiche.
Ravera di impronta solida che prosegue su quanto visto con l’annata 2016, questa volta regalando un bouquet più ampio e maggiormente legato ai fiori, con la vena minerale a pulsare lungo tutta la bevuta. Solido.
IBT 92
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