RENATO FENOCCHIO 58 SINQUANTEUT 2019
Torno in zona Barbaresco con una bottiglia molto particolare, che io sappia l’unica nel suo genere: questo Nebbiolo Sinquanteut di Renato Fenocchio è infatti una sorta di esperimento con il frutto delle viti più vecchie – datate 1958, da cui il nome – della prima vigna acquistata nella MGA Starderi da Renato e MIlva nel 1993 vinificate a parte e affinate per ben tre anni in acciaio. Inoltre, il Nebbiolo in questione è di clone Rosé, una singolare scelta per un clone oggi in disuso soppiantato da Michet e Lampia. Non facendo passaggio in botte questo vino rimane fuori da qualsiasi denominazione, riportando orgogliosamente Vino Rosso in controetichetta. Un abbraccio a Milva e Renato.
Leggero affumicato con la frutta rossa fresca che si accompagna a note speziate e soprattutto balsamiche, dalla mora alla fragola, mirtillo e un filo di susina. Lungo, elegante, dalla componente ematica in evoluzione.
Compatto e soprattutto complesso, dalla frutta rossa fresca che accompagna il tannino, verticale e anche elegante nel suo incedere. Cenni speziati e sapidi, dalla mineralità convincente.
Lungo, convincente e avvolgente, dalla freschezza fruttata di agrumi e dallo strascico sapido persistente.
Bella interpretazione di questa vigna particolare, con la parte sapida di profondità ed eleganza, senza contare poi le note balsamiche in apertura, di eleganza e complessità. Ottimo.
IBT 91
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