L’aria in Valtellina dev’essere particolare perchè tante realtà si stanno affacciando nel panorama vitivinicolo: nonostante le difficoltà del lavoro in vigna il numero di aziende è triplicato in un paio di decenni, segno che qualcosa sta cambiando. Ho approcciato in questo senso la visita a Tenuta Scerscé, creatura di Cristina Scarpellini gestita da un piccolo gruppo di collaboratori aiutati dal noto enologo Attilio Pagli. La piccola cantina lavora con acciaio, legno e cemento, preferendo mantenere la freschezza e la bevibilità dei vini e consegnando alla bottiglia il resto dell’affinamento, come è corretto per quanto riguarda un vino di montagna. Assaggio oggi il Rosso di Valtellina, chiamato Nettare e con 10 mesi di cemento sulle spalle prima della bottiglia. Ringrazio Maria e Cristina per l’accoglienza.
Si avverte una discreta parte balsamica che si sviluppa lentamente, dando vita a note fruttate profonde di frutta rossa, leggermente ematiche, di fragola e mora. Scorza di arancia e anche arancia sanguinella, sempre su toni molto succosi.
Si prosegue su note fruttate molto fresche, specialmente gli agrumi, con l’arancia in primo piano ma anche limone. Frutta rossa, dalla mora alla fragola, cenni ematici, balsamici, che lasciano poi spazio alla sapidità incipiente.
Lungo e sapido, bel tannino, frutta rossa molto fresca e agrumi.
Vino di bella personalità destinato, per ora, a qualche mese di assestamento. Ciononostante emerge una succosità importante specie al palato, rispettando tutte le prerogative di questa denominazione.
IBT 89
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