Chi non conosce i vini di Mamete Prevostini Vini di Valtellina non sa cosa si perde: credo sia questo il riassunto che posso fare della cantina della Valchiavenna responsabile di un nutrito gruppo di etichette meritevoli di approfondimento per comprendere i risultati che si possono ottenere qui. La cantina è attiva dal 1928 e Mamete è riuscito nell’impresa di dare una svolta qualitativa importante alla produzione, creando vini complessi ma non complicati, come giustamente riporta il sito aziendale. Ho potuto assaggiare con soddisfazione questo La Cruus, cru di Inferno affinato per un anno in legno e affidato alla bottiglia. Ringrazio Super Greta e la cantina per l’ampia degustazione.
La sensazione iniziale è fruttata, di frutta rossa scura, dalla mora alla ciliegia all’amarena, lasciando intravedere però un lato balsamico, fin erbaceo, che si amplia e si complica con il tempo. La concentrazione è importante, così come l’ampiezza che si colora di note ematiche, ferrose e speziate.
Succoso, perlomeno all’inizio, dalla struttura mai troppo importante e carattere fruttato, di frutta rossa e agrumi, con il tannino a dire la sua un po ‘ nascosto dalla sapidità. Mora, ciliegia, amarena, cenni speziati.
Lungo e succoso, fragola e ribes, mirtillo e ciliegia, dalla conclusione speziata e sapida.
Un grande Inferno, di certo uno dei migliori assaggiati quest’anno, grazie a una succosità palatale che non lascia spazio alla facilità, quanto al carattere. Affinamento importante ma non opprimente, colorando il tutto con note speziate rilevanti.
IBT 92
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