Ho concluso la splendida settimana in Valtellina con la visita da Mamete Prevostini, unica cantina della Valchiavenna con un percorso importante che ha portato l’azienda a essere riconosciuta in tutto il mondo per la qualità della proposta. Proposta ampia e che non può essere riassunta in poche righe, segnalo soltanto la presenza di ben due Sforzati da zone differenti e con lavorazioni diverse. Assaggio oggi il Corte di Cama: dopo l’abbondante appassimento, vinificazione, malolattica in legno e permanenza in legno per 18 mesi prima del vetro e, finalmente, del mio calice.
Concentrazione succosa di frutta rossa, dal tenore zuccherino appena accennato: fragola, mora, ribes e mirtillo, il tutto con un velo di spezie, chiodi di garofano e cannella, cardamomo e paprika affumicata. Cenni di fave di cacao, echi ematici e di confettura di fragola.
Buona compattezza giocata sia sulla sapidità della frutta rossa sia sulla succosità della medesima, dando due prospettive differenti alla materia. Fragola, mora e ribes, cenni di amarena e arancia prima che l’intensità dia poco spazio ad altro.
Lungo e sapido, tannino importante che accompagna alla frutta rossa, di succosità importante, dal ribes al mirtillo alla fragola, con cenni speziati.
Ottimo Sforzato in linea con quanto proposto dalla Cantina, ovvero concentrazione e austerità lasciando – specie al palato – libertà alla frutta di esprimersi sui binari della succosità e, giustamente, piacevolezza.
IBT 93
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