Pare che ci sia un bel fermento in Valtellina, terra dalle tante difficoltà in cui fare il viticoltore non è facile come in altri parti d’Italia, con pendenze inarrivabili e tutti i connotati per essere definita “terra eroica”. La famiglia Rigamonti non ha saputo resistere alla tentazione di dare la propria impronta al vino e Michele ha dato la svolta definitiva creando la Cantina La Spia nel 2006, arrivando oggi a proporre diverse etichette, alcune delle quali firmate da Luca Pignatelli come nel caso del vino di oggi, PG40 ovvero Valtellina Superiore della Sassella, con ben 30 mesi di attesa in legno. Ringrazio la Cantina e Gian Marco per la Visita di Novembre 2021.
Ampia florealità condita di spezie rosse e spezie scure, dalla balsamicità sempre fruttata, cenni scuri di terra a introdurre la frutta rossa, di grande profondità. Resta un naso austero, da attendere nel bicchiere.
Denso, compatto e austero, dalla discreta sapidità che si colora di note fruttate succose, sugli agrumi – arancia sanguinella – e la frutta rossa, mora e lampone. Ciliegia e fragola a completare il palato, fino a quando il tannino non prende il comando.
Lungo e sapido, dalle note sapide e agrumate, arancia e bergamotto, poi frutta rossa e tannino.
Sassella di carattere e austerità, dalle note scure senza perdere però in termini di succosità palatale, come è giusto che sia. Buona declinazione in linea con la mano di casa La Spia.
IBT 90
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