La vocazione per il Nebbiolo – specie in versione Barolo – è un tratto distintivo della cantina Vietti, responsabile nei decenni di interpretazioni sublimi di una carrellata di MGA unica in Langa. La tradizione del Barolo è legata però all’assemblaggio di più vigne: ho affrontato questo discorso più volte con addetti ai lavori e l’assemblaggio rappresenta la visione classica di un vino che trae i punti di forza dalle vigne che lo compongono, dando quindi una visione organica e complessiva degli attori coinvolti. Le vigne di questo Barolo Castiglione sono altresì pezzi pregiati, vinificati e affinati separatamente prima di essere uniti ad arte. Ringrazio la famiglia Vietti e Serenella Riva per gli assaggi.
Naso di ampiezza balsamica importante, dalla menta alla liquirizia con una componente di fragola netta e solida, croccante e di piacevolezza unica. Mora, ribes, mirtillo. Resta comunque un Barolo agile, dal bouquet di impareggiabile finezza.
Prosegue su quanto detto al naso, il tannino è evidente ma ben congeniato, senza invadere troppo ma lasciando spazio alla parte fruttata di fragola e arancia, con cenni di mora, ribes, lime e un filo di balsamico.
Lungo, minerale e balsamico, ancora fragola e arancia ma anche menta e radice di liquirizia. Buona persistenza, dal’insita piacevolezza.
Barolo 2017 che punta sulla facilità di interpretazione, struttura importante ma mai sfrontata, con un occhio alla freschezza e alla balsamicità. Sempre bravi.
IBT 92
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