Se c’è una cantina di cui ho apprezzato l’apparente riservatezza è Paitin: ci troviamo a Neive, comune del Barbaresco, nel cru Serraboella e più precisamente nella vigna Paitin, il famoso Sorì appartenente alla famiglia Pasquero-Elia dal 1796. Da dove deriva il termine Sorì? Il Sorì è il primo punto di una collina in cui si scioglie la neve, andando a specificare un’area in cui il Nebbiolo troverà facilmente casa. Detto, fatto: la famiglia Pasquero Elia si dedica alla viticoltura con grande competenza, un lavoro di oreficeria dedicato a vini precisi, di eleganza e riservatezza. Vado ad assaggiare il culmine della produzione, la Riserva 2015 proveniente dalle vigne vecchie (almeno 45 anni) del Sorì Paitin, cru Serraboella.
Ampiezza record: note balsamiche di concretezza e pulizia ai vertici, menta, liquirizia, basilico e rosmarino. Frutta rossa di pregevole fattura, fragola e mora, ciliegia. Liquirizia in radice, naso di importanza assoluta.
Rotondo, compatto, di frutta rossa ampia e fragrante, ciliegia, mora e fragola, dal tono fresco e citrico seducente. Echi speziati, resta un palato di ampiezza e piacere.
Lungo e fresco, ciliegia, mora, fragola, freschezza citrica e incedere sapido inarrestabile.
Da una parte si avverte l’austerità tipica della Cantina, in grado di consegnare vini eleganti e identificativi. Dall’altra l’annata importante e potente regala grande completezza, risultando determinante nel rendere questo assaggio uno dei migliori dell’anno.
IBT 94
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