PAITIN BARBARESCO BASARIN 2018
Mi sono immediatamente innamorato di Paitin dopo circa cinque minuti dall’inizio della visita: la famiglia Pasquero Elia può competere ad armi pari con qualsiasi altro vignaiolo d’eccellenza grazie al bagaglio completo di prerogative che ogni azienda vitivinicola dovrebbe avere. Vini legati al territorio, nessuna magia in cantina ma solo una corretta osservanza della geomorfologia di ogni singola vigna da cui si traggono i frutti. Basarin è alla sua prima uscita per Paitin: poco meno di un ettaro in una delle vigne più note del Barbaresco.
Cenni balsamici, rosmarino, menta, eucalipto e liquirizia, poi frutta rossa fragrante, mora, mirtillo e fragola, cenni di ribes e ciliegia. Arancia amara, ciliegia appena tagliata, rabarbaro e cola.
Fine ed elegante, fragola e ciliegia, mora e ribes, con un tannino intenso e la componente citrica in primo piano. Ampio e intenso.
Importante sulla freschezza, tannino evidente e note citriche. Emerge anche una componente balsamica di appagamento puro.
Vino all’inizio della carriera, dotato di un naso ampio ed elegante, palato per ora croccante e vivace. Splendida esecuzione. Parlando delle specifiche della Cantina, l’austerità va ad incontrare magistralmente l’eleganza del cru.
IBT 93
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