UN PAESE DI CANTINE – DUE – BRUNNENHOF

Parlando dell’Alto Adige è impossibile non menzionare le Cantine Sociali, in grado di raccogliere centinaia di soci e produrre vini di ottima qualità, superiore rispetto a corrispettivi di altre Regioni. Parallelamente, il tessuto delle piccole Cantine è fondamentale per avere un quadro completo di declinazioni peculiari, dando spazio all’estro di ciascun vigneron.

Brunnenhof non è una Cantina storica anche se ormai i quattro decenni di storia sono vicini: un’azienda gestita dalla famiglia Rottensteiner, oggi rappresentata da Johannes, classe 1996. La cantina è di dimensione contenuta, la vigna è un giardino in pendenza curata in ogni dettaglio. La fortuna della Cantina è di aver acquisito terreni adatti al Pinot Nero quando in zona si prediligevano altre varietà destinate ai numeri e non alla qualità. Oggi i prezzi della terra sono a sette cifre per ettaro.Avverto un grande rispetto non solo per l’iva ma per tutto il sistema vitivinicolo altoatesino, il lavoro è tanto ma Johann lo affronta con la serenità del veterano, grazie anche a una serie di vini di livello assoluto.

Assaggiamo tutta la gamma: i bianchi partono da Eva, Incrocio Manzoni 2019, poi Gewürztraminer 2019 e Chardonnay 2019, passando poi ai rossi, Pinot Nero Riserva 2018, il cru Vigna Zis 2015 e Lagrein 2018. Tutti i vini hanno grande carattere e, togliendo il Pinot Nero 2018 che tocca vette importanti, sono da godersi oggi e tra un paio di anni. Longevità ma soprattutto austerità, la montagna si avverte non solo nella freschezza ma anche nella verticalità del vitigno. Una gran bella mano.

Ho scoperto una bella cantina che fa ottimi vini di territorio, grazie a una forza lavoro umile e intelligente. Avanti così.