Renato Ratti – La Morra – Barolo

Renato Ratti rappresenta da solo una percentuale fondamentale per ciò che è il Barolo oggi, ovvero un vino che è stato capace di ergersi a denominazione nota in tutto il mondo e tra i migliori del mondo.

Renato Ratti nasce nel 1934 e dopo gli studi in enologia d Alba si trasferisce in Brasile dove si occupa della produzione in uno stabilimento della Cinzano. La situazione nelle Langhe è difficoltosa e tanti preferiscono emigrare o dedicarsi al settore secondario, evitando le enormi fatiche e sconfitte della campagna. Nel 1965 Renato (che nel frattempo ha fatto acquistare da Gigi Rosso alcuni appezzamenti) decide di tornare e acquisisce una vigna sotto l’Abbazia dell’Annunziata a La Morra, dove oggi ha ancora sede la cantina. Il primo Barolo Marcenasco viene vinificato all’interno dell’Abbazia. Dal 1969, grazie anche al nipote enologo Massimo Martinelli, il processo di produzione viene reso più snello, rendendo il Marcenasco uno dei primi Barolo moderni: vinificazione accorciata e permanenza in legno di due anni.

Renato Ratti si occupa di tanti progetti paralleli al vino: apre e cura il Museo del Barolo, è presidente del Consorzio del Barolo, oltre a muoversi per ottenere la creazione della DOC e successiva DOCG. Studia le mappe per costruirne una relativa ai cru storici del Barolo, una mappa utilizzata ancora oggi. Costituisce il Comitato dell’Albeisa, la storica bottiglia riproposta dopo oltre duecento anni di abbandono: questa bottiglia è utilizzata da oltre 300 produttori.

Oltre a tutto questo, Renato Ratti è figura centrale per lo sviluppo del Barolo, sviluppando importanti relazioni non sono commerciali con altri produttori, creando una fitta rete di scambio di informazioni, tutto per dare maggior risalto al vino Barolo.

Renato Ratti scompare nel 1998 e in azienda arriva il figlio Pietro, ancora oggi al comando dell’azienda: le vigne sono aumentate così come la produzione di vino che oggi tocca le 400.000 bottiglie, con il Barolo a fare da protagonista in tre versioni, ovvero il classico Marcenasco e i due cru Rocche dell’Annunziata e Conca.

La cantina è stata rinnovata nel 2002 e parla un linguaggio moderno, mantenendo aderenza al territorio e scendendo in profondità nelle viscere della collina de L’Annunziata. Le grandi botti che contengono il Nebbiolo atto a Barolo, la collezione di bottiglie vecchie, Il Museo e la Biblioteca con secoli di sapere condensato in parole.

Oltre al Barolo, la famiglia Ratti produce un buon numero di etichette tra cui si distinguono Barbera, Nebbiolo e Dolcetto. La vista spettacolare suggella la visita, magari dalla sala degustazione, con in mano un calice di Barolo targato Renato Ratti.


Renato Ratti
Frazione Annunziata, 7 – La Morra (Cuneo)
http://www.renatoratti.com
info@renatoratti.com


Qui la mia visita in cantina del 2020


Lista dei vini degustati di Renato Ratti: