Riassumere in poche righe il percorso vitivinicolo di una delle cantine più importanti e più note quando si parla di Barolo e Barbaresco è alquanto difficile: Bruno Giacosa rappresenta uno dei vertici della produzione del Nebbiolo, capace di proporre ogni anno alcuni tra i vini più premiati e più ambiti, complice una storia personale unica, da tenere bene a mente quando si parla di pionieri.
Bruno Giacosa nasce nel 1929 e prende in mano le redini della cantina di famiglia come terza generazione. Nel 1967, in contemporanea con altri grandi di Langa, inizia a specificare le vigne di provenienza dei suoi vini, dando risalto ad alcuni cru che oggi risultano leggendari. Dal 2006 la Cantina è guidata da Bruna Giacosa, la figlia, con il sostegno di Bruno, il quale seguirà le operazioni fino alla morte avvenuta il 22 gennaio 2018.
L’incessante lavoro di perfezionamento in vigna e in cantina è una delle declinazioni della personalità di Bruno Giacosa, conosciuto per essere stato uno dei primi a credere nelle vigne singole e ad esserne orgoglioso, conscio della capacità del Nebbiolo (nelle versioni Barolo e Barbaresco) di poter dire la propria in campo internazionale.
La storia della famiglia Giacosa è da generazioni legata al vino, ma è Bruno che decide di dedicarsi alle proprie vigne preferendo le uve di propria produzione e lasciando la pratica dell’acquisto di uve da terzi nel 1982. In quest’anno infatti, Bruno acquista il cru Falletto a Serralunga d’Alba, mentre è del 1996 l’acquisto delle vigne Asili e Rabajà, simboli della qualità assoluta del Barbaresco.
Le bottiglie della Cantina sono ricercate in tutto il mondo: Barolo e Barbaresco sono vinificati separatamente e non avvengono assemblaggi di cru differenti. In alcune annate considerate ottime dalla Cantina, da ogni cru esce anche una versione Riserva con etichetta rossa a indicare il maggiore pregio. Oltre ai grandi di Langa la gamma comprende Nebbiolo (anche in versione singola vigna Valmaggiore), Barbera d’Alba, uno spumante con uve provenienti dall’Oltrepò Pavese e il Roero Arneis, bottiglia che occupa circa metà della produzione annua con una cantina separata, vino da sempre ai vertici della denominazione per qualità e apprezzamenti.
La cantina di Neive non è visitabile se non in rare occasioni: addentrarsi nella perfezione tecnica di questo laboratorio del Nebbiolo è un’occasione unica per chi ama questi vini, una fortuna che ho avuto modo di avere e di cui conservo un ricordo indelebile. Le botti grandi risplendono della calma olimpica di chi si sta prendendo cura di vini stellari, così come la vinificazione è all’avanguardia. Completano poi il lavoro gli enologi Francesco Versio e Dante Scaglione, sempre sotto l’occhio vigile di Bruna Giacosa.
I vini della cantina Bruno Giacosa non sono per il consumo quotidiano, ma di sicuro possono affascinare chiunque si accosti a queste bottiglie, magari partendo dai vini più semplice per poi scalare le indiscusse vette di complessità ed eleganza delle due denominazioni principali, Barolo e Barbaresco.
Bruno Giacosa
Via XX Settembre, 52 – Neive (Cuneo)
https://brunogiacosa.it/
brunogiacosa@brunogiacosa.it
Qui la mia visita in cantina Bruno Giacosa
Le mie degustazioni dei vini di Bruno Giacosa:
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