Ho avuto modo di scambiare qualche parola con Nicola Numeroso, per ora ultima generazione di questa cantina campana. Le bolle ci stanno sempre, soprattutto se da un’uva non molto nota per questa qualità: siamo ad Aversa e la famiglia Numeroso si occupa di Asprinio di Aversa da cinque generazioni, unica famiglia a non aver mai abbandonato questa uva. La cantina I Borboni ha rifornito anche qualche Maison di champagne per similare acidità dell’uva. Oggi questo Brut è ottenuto con Metodo Martinotti da viti secolari ad Alberata Aversana: l’unicità sposa il territorio. Beviamocelo bello fresco.
Intenso, si avvertono subito le note sapide e a tratti marine e iodate, con echi speziati. Scoglio, iodio, ostrica. Seguono note vegetali, aglio tritato, e fruttate non solo di agrumi ma anche qualcosa con guscio, nocciola e mandorla. Pistacchio, fiori bianchi: grande naso.
Freschezza molto ampia, palato pieno e nonostante l’esplosione di sapidità iniziale si mantiene di discreta eleganza. Minerale manco a dirlo, echi speziati e citrici.
Lungo e a suo modo rotondo, echi speziati, sapidi e salini con cenni di nocciola.
Buono, ma lo sapevo già. Quello che non sapevo è che si potesse fare un vino a suo modo estremo riuscendo a collegare tutti i punti: sapidità, intensità, peculiarità del vitigno, tradizione. Facciamone scorta.
IBT 90
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