Uva rara delle Langhe, la Nascetta (pronuncia nas-cetta) arriva dalla zona di Novello, uno degli undici comuni del Barolo. Per alcuni anni è rimasta appannaggio di una singola cantina, Elvio Cogno, che ne ha permesso lo sviluppo attuale: bevo oggi la versione di Arnaldo Rivera, ovvero la selezione di casa Terre Del Barolo. Il progetto, di cui parlerò meglio fra poco, si propone di perseguire l’eccellenza di alcuni territori langaroli, aumentando la qualità in ogni dettaglio. Ringrazio Stefano Pesci per l’assaggio.
Elegante, fine, si svela senza fretta. Da principio una nota balsamica, di basilico e menta, echi di eucalipto, per poi passare alla frutta gialla, albicocca e un filo di pesca. Melone giallo e cedro, tutto molto delicato. Zafferano, gelsomino, ampiezza rilevante.
Sorso pieno, anche qui le note sono eleganti ed educate npresente la freschezza agrumaria di cedro e lime, con una parte minerale che vira sulla sapidità. Eloquenti echi di erbe di campo.
Lungo, molto lungo e inaspettato, qui sapidità e freschezza proseguono spedite, degna conclusione. Bacche di ginepro.
Uva rara e coraggiosa da vinificare, ne risulta un vino armonioso ed elegante ma non esile, con una struttura importante che si ribadisce in un finale da meditazione. Ottimo.
IBT 89
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