PAOLO MONTI – VISITA IN CANTINA

É sempre difficile, e probabilmente inappropriato, giudicare il lavoro di una cantina, ben sapendo che produrre vino è complicato, dispendioso, faticoso, meticoloso come minimo. Posso affermare che la cantina di Paolo Monti sia entrata nel mio cuore da subito, da un vino bianco (pensa te! A Monforte!) prima dei rossi di casa Barbera e Nebbiolo.

Mi accoglie Paolo, la vendemmia inizierà a breve e in cantina ci si sta preparando, andando a raccogliere il frutto del lavoro di un anno. Paolo mi racconta come è avvenuto il suo avvicinamento al mondo del vino: la sua famiglia si è dedicata alle costruzioni edili e anche lui ha preso quella strada, andando però negli anni a sviluppare una certa passione per il vino.

Siamo a metà degli anni ‘90 e Paolo trova a Monforte d’Alba una cascina sostanzialmente abbandonata. Se oggi la zona del Barolo è rivestita da un certo allure, gli anni ‘90 sono stati un periodo complicato dove il consumo del re dei vini era ridotto all’osso, preferendo altre uve e altre zone. Difficile immaginarsi, oltre vent’anni fa, la possibilità di andare a vendere il proprio vino in giro per il mondo con relativa facilità. Difficile prendere buona parte dei propri risparmi e cambiare vita, trasferendosi gradualmente da Torino a Monforte d’Alba. Un sogno, per alcuni, ma che può trasformarsi in tutt’altro con una grandinata qualsiasi.

Paolo e il socio/amico/enologo Roberto Gerbino comprano 10 barrique e vinificano quella prima vendemmia, andando con costanza ad implementare nuove tecnologie in cantina, acquisendo nuovi vigneti e studiando a fondo la barrique. Sì, perchè tutti i vini di Monti passano in barrique buona parte della loro vita, una scelta forte per alcuni ma che in fase di degustazione dà ottimi risultati. Anzi.

La barrique è uno strumento, mi dice Paolo, non un mezzo per nascondere qualcosa. Il vino in primo piano, l’uva, la freschezza del frutto raccolto a maturazione perfetta. Per questo motivo le vinificazioni sono separate anche all’interno di uno stesso vigneto, andando a prendere ciò che è maturo e aspettando qualche giorno per ciò che non è ancora al massimo della forma. Decine di micro-vendemmie, decine di vinificazioni separate, una lunga e faticosa corsa dietro ai voleri della natura, assecondando un meccanismo perfetto che non va alterato.

I vini di Paolo Monti sono peculiari anche perchè, di norma, non vengono messe in commercio le annate fresche, ma si preferisce attendere un’ulteriore maturazione in bottiglie: la Barbera più giovane è del 2015 e il Barolo è un 2014, peraltro entrambi vini stellari. Oltre ai classici (Nebbiolo, Barbera, Barolo anche in Riserva), l’azienda produce un bianco di Riesling e Chardonnay, un Merlot e un taglio bordolese, il Dossi Rossi, ovvero Merlot e Cabernet più il 20% di Nebbiolo. Barolo in quattro versioni, non tutte disponibili ogni anno e messe in commercio quando l’azienda ritiene pronti i vini: Monforte d’Alba, Bussia, Bricco San Pietro, Bussia Riserva.

La cantina è di una pulizia rara, piccola e adatta alle dimensioni dell’azienda, con la barricaia a fare da cuore all’intera operazione. Paolo può parlare di barrique per ore, la competenza che ho trovato nelle sue parole è rara, così come il desiderio di conoscere sempre di più questa tipologia di botte. Non solo le barrique arrivano da selezionati produttori, ma non tutte le linee di produzione sono adatte ai vini di Monti, andando a creare un ulteriore livello di selezione e controllo dei legni. La selezione in vigna è importante, tanto che da circa 18 ettari vengono prodotte circa 30.000 bottiglie annue, un numero di gran lunga al ribasso in quantità.

Assaggiamo qualcosa? Ma certo: Barolo Bussia 2014, Barolo Monforte 2012 e Barolo Riserva Bussia 2011, vini dotati di complessità rara, personalità dell’annata in primo piano e grande pulizia. Nessun trucco, soltanto il meglio della vendemmia messo in bottiglia. Ne parlerò, così come parlerò degli altri vini che ho portato a casa.

Pranzo con Paolo e via, verso nuove cantine. Di certo sarà difficile fare meglio, i vini di questa azienda hanno tutto ciò che cerco e me li ricorderò a lungo. Come sempre, dietro una grande cantina c’è una grande persona, e Paolo lo è davvero. Grazie!