MOCCAGATTA – VISITA IN CANTINA – 8 GIUGNO
La bellezza di Barbaresco si può notare anche in una giornata non perfetta, con un cielo plumbeo e la visibilità ridotta sulle splendide colline pettinate di vigne. Un’azienda che sta crescendo bene è Moccagatta, solida cantina responsabile di vini del territorio e qualche licenza poetica.
La storia della famiglia ha una svolta nel 1952, quando i fratelli Sergio e Francesco Minuto prendono le redini dell’azienda e sviluppano i terreni di famiglia: ci sono alcune acquisizioni e lo studio della tecnica, studio portato avanti dai figli, Stefano e Martina.
Martina Minuto mi accoglie in cantina, ovvero la casa di famiglia intorno a cui ruotano tutte le operazioni di vinificazione e affinamento. La sala dei fermentatori è adeguata alle dimensioni della cantina che, sulla base di circa 15 ettari di terreno, arriva a produrre circa 65.000 bottiglie annue. La particolarità risiede nella cantina delle botti che sono esclusivamente barrique, una firma stilistica dell’azienda che si avverte anche nei vini, non solo i rossi ma anche nella declinazione più evoluta dello Chardonnay.
Da sottolineare la splendida vista dal retro della cantina, uno spaccato emozionante e suggestivo che dimostra quanto queste zone siano stupende sotto ogni punto di vista.
E i vini? Ho assaggiato lo Chardonnay e il Dolcetto dell’annata 2019, per poi passare ai grandi ci casa, quindi Barbaresco Bric Balin 2017 e Cole 2017 e 2014, quest’ultimo a dimostrazione di come quest’annata, tanto bistrattata da molti giornalisti, abbia ancora tanto da dire, soprattutto in Barbaresco.
Ringrazio Moccagatta e Martina per l’accoglienza e i vini, con la speranza di tornare in questa cantina con un tempo migliore (e meno novembrino…)!
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