Spumante piemontese, what else? Che il Piemonte sia vocato per la spumantizzazione ce lo ricorda Contratto da oltre un secolo, dal 1867 per l’esattezza. Un’azienda che ha saputo rinnovarsi nelle generazioni fino a oggi, dove le oltre 200.000 bottiglie commercializzate ogni anno in tutto il mondo lo spiegano meglio di altro.
Contratto parte dal Moscato (di cui rifornisce anche il Papato) e passa allo spumante nel 1919 con un Extra Brut che è anche il primo in Italia.
Dal 2011 l’azienda è in mano a Giorgio Rivetti, enologo anche nella precedente gestione da parte della famiglia Bocchino.
Le grotte, scavate nella collina di Canelli, sono impressionanti: oltre 1.2 milioni di bottiglie coricate o in attesa di remuage manuale (sì, manuale). Le bottiglie sono sempre spostate a mano e rimangono qui almeno 4 anni. Tutto pas dosè, di zucchero non c’è traccia: l’attesa fa tutto il lavoro.
In degustazione il Millesimato 2013, il Blanc de Blancs 2014, la Cuvée 900 2010 e il Blanc de Noir 2014 For England, forse il più iconico di cui avevo già assaggiato lo spaziale 2011. Tutti ottimi senza riserve, e ne parlerò presto.
Un grande grazie all’azienda che mi ha ospitato e a Luca per la grande perizia con cui ha spiegato i tanti dettagli che Contratto non tralascia mai.
Consiglio: se siete in zona fate un salto. Ne va della vostra gioia!
Vini Degustati:
[…] + Danesi, Cantine Bertani, Borgogno, Brigaldara, Claudio Alario, Contratto Winery, Dal Forno Romano, Enrico Serafino 1878, Francone Winery, Le […]