Incontro Cristiano Garella di primo pomeriggio; il meteo sta dando una tregua al caldo estivo di questo inizio Giugno, donando una temperatura mite. Cristiano mi accoglie presso Le Pianelle, azienda vitivinicola che ho incontrato presso Taste Alto Piemonte di cui è socio ed enologo. Ci tiene a precisare: non è un vero enologo, in quanto non ha concluso il corso di studi per motivi di lavoro. Fin da giovanissimo si è addentrato nel mondo del vino e della vigna, ha lavorato con tanti produttori diversi, ha avuto modo di vedere il mondo del vino da ogni angolo possibile e oggi, a 34 anni, segue una ventina di aziende nell’Alto Piemonte, oltre a produrne di proprio in due versioni, qui a Le Pianelle e insieme a Colombera.
Le Pianelle dunque: un’azienda che possiede 4 ettari vitati più alcuni in fase di avviamento, avviamento graduale che permetterà all’azienda di imparare dalle vigne medesime senza saltare qualche passo intermedio, lungo ma necessario. Oggi stiamo parlando di due vini in lista, un rosato di nome Al Posto dei Fiori e il Bramaterra in diverse annate. Alcune bottiglie di annate vecchie (per quanto possano esserlo dal 2010 a oggi) sono conservate in magazzino e utilizzate per verticali o abbinamenti gastronomici peculiari; non solo di Bramaterra, ma anche di Rosato, per andare a conoscere un prodotto che ha potenzialità in bottiglia.
Tralasciando gli aspetti tecnici, Cristiano è prima di tutto un grande professionista; ribadisce più volte un bel concetto, cioè la volontà di portare la vigna nella bottiglia, limitando i “danni” che la mano dell’uomo, anche involontariamente, può causare a un frutto di per sè ottimo. La selezione in vigna è meticolosa, quotidiana, per trovarsi alla vendemmia con uve di gran livello. La professionalità di Cristiano si riverbera nell’attenzione per tutte le aziende che segue, non solo per le proprietà; si avverte anche una grande umiltà nelle parole, senza voler per forza apparire come un Mida dalle mani d’oro.
Cristiano parla della Langa, mi parla dei produttori come Gaja e Conterno con cui ha avuto modo di relazionarsi; parla del mercato degli Stati Uniti, una grande soddisfazione non solo in termini economici ma di rilevanza dell’Alto Piemonte, troppo spesso considerato l’ombra del protagonista vero, il Basso Piemonte, con i suoi grandi nomi. Se la tradizione delle vigne in Alto Piemonte è andata persa nel corso di due generazioni, oggi il tentativo è non solo un recupero di ciò che è stato, ma un diverso approccio di fondo, utile a dare visibilità al territorio.
Le due ore a nostra disposizione volano via in fretta: Cristiano è sommerso di impegni, e io sono ben contento che lo sia. Parola ora a vini di Le Pianelle, senza dimenticare un ringraziamento a chi li ha fatti e li farà ancora a lungo. Perchè non è finita qui: è appena iniziata.
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