La prima parte è disponibile qui.
Pressenda Diego – Monforte d’Alba (Cuneo)
Azienda con diverse referenze di rossi piemontesi e anche qualche bianco. In questo caso 13 ettari di vigne; le viti del Nebbiolo risalgono al 1995.
– Barolo “Bricco San Pietro” 2014: al naso patè di olive, incenso e biblioteca, odore di chiuso per poi aprirsi dopo qualche momento nel bicchiere; palato fine, tannino elegante, ciliegia e fragola, quest’ultima acerba. Finale di ciliegia, liquirizia e pepe nero; ottima complessità globale per un ottimo vino.
Marchesi di Gresy – Barbaresco (Cuneo)
– Barbaresco Martinenga 2015: al naso fragola e burro, discreta intensità, al palato ancora fragola, fragrante, acidità e tannino pressochè perfetti, un altro gran vino.
– Barbaresco Gaiun Martinenga 2014: di buona struttura palatale, naso dolce, al palato fragola e ciliegia sotto spirito, finale di tabacco e pepe nero.
Nada Giuseppe – Treiso (Cuneo):
quinta generazione per questa azienda agricola, utilizzo esclusivamente di botti grandi e lunghe macerazioni, fino ai 2 mesi. Dal 2017 sono etichettati come biologici, arrivando a circa 40.000 bottiglie annue.
– Barbera d’Alba Superiore 2016: naso importante, di intensità medio-alta e grande intensità; l’acidità è elegante al palato, un vino dotato di freschezza e bevibilità. Molto piacevole, tradizione e intensità mano nella mano.
– Nebbiolo Langhe 2017: naso di camino, tabacco da sigaro, cola e zenzero, complessità elevata. Palato molto gradevole, tannino importante.
– Barbaresco “Casot” 2016: palato molto rotondo, abbondante fragola al naso, buona acidità e intensità nella media, colpisce l’ottima complessità al naso.
– Barbaresco “Marcarini” 2015: grande vino (come l’intera annata), corrispondenza perfetta tra naso e palato, la complessità è gestibile ad ogni livello di “attenzione” al bicchiere, che sia conviviale o degustazione.
– Barbaresco Riserva “Casot” 2013: fresco, buona complessità palatale, fragola e confettura di fragola, frutta secca, ottimo finale di gran classe.
– Barbaresco Riserva “Marcarini” 2012: naso di biblioteca, mineralità evidente, mirtillo e fragola, palato dalla dolcezza contenuta, grande equilibrio e ottima persistenza.
Boglietti Enzo – La Morra (Cuneo):
Azienda che seguiamo da qualche anno, caratteristiche bottiglie con etichetta che si sviluppa in verticale. Enzo e Gianni ereditano alcuni ettari dai nonni, iniziano a lavorare nel 1991, propongono Riserve e Cru selezionati, oltre a Dolcetto, Nebbiolo e Chardonnay.
– Barolo Fossati 2015: grande freschezza, fragola al palato, acidità evidente soprattutto nel finale, naso molto profumato, di grande piacevolezza.
– Barolo Case Nere 2014: al naso è minerale, terra e liquirizia, palato leggermente amaricante, finale sfuggente.
– Barolo Arione 2011: al naso bendaggi, poi fragola, amarena, castagna e pepe nero, palato di ottima fattura, ancora pepe nero e frutta rossa, vivacità residua per un’annata ancora fresca.
– Barolo Fossati 2008: naso di susina, ciliegia sotto spirito, frutta rossa al palato, un vino all’apice che andrebbe bevuto entro breve tempo.
L’Astemia Pentita – Barolo (Cuneo): azienda nota per il nome e per l’architettura della cantina, impossibile da dimenticare. Non ho ancora bevuto nulla di questa azienda, Barolo classico e due Cru oltre alle riserve.
– Barolo Riserva “Cannubi” 2013: naso di grande intensità, caldo e avvolgente, palato rotondo, amarena e pepe bianco, mineralità accentuata che prosegue nel finale.
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[…] incontrato Diego Pressenda questo febbraio in occasione dell’evento curato da GoWine Barolo, Barbaresco e Roero, un’ampia panoramica su tanti produttori (noti e meno noti) del Basso Piemonte, zona con cui […]