Chi mi conosce sa bene quanto mi piaccia la zona di Bolgheri e i relativi prodotti vitivinicoli; quando vedo una bottiglia che non ho assaggiato o di cui so poco cerco di portarmela a casa per conoscerne almeno qualche segreto. Incuriosito dalla provenienza, avendo già visto l’etichetta più volte, ho deciso di acquistare questo Campo al Mare per testarlo in compagnia. Innanzitutto, la famiglia Folonari ha un impero di vitigni in Toscana: oltre a Bolgheri, fanno bella mostra di sè tenute nel Chianti Classico, a Montalcino, a Montepulciano e altrove. Questo Campo al Mare è il fratello minore di Baia al Vento, Bolgheri Superiore, e sullo stesso piano di un Rosato e di un Vermentino.
Le particolarità del vino in questione sono:
– utilizzo di quattro uve differenti (Merlot 60%, Cabernet Sauvignon 20%, Cabernet Franc 15% e Petit Verdot 5%);
– invecchiamento in tonneau da 500 litri per 12 mesi;
– bottiglia per ulteriori 3 mesi;
– densità non altissima di 6,5 tonnellate per ettaro.
Finite le note introduttive, direi di stappare e versare nel bicchiere (ampio).
Naso: frutta rossa piuttosto scura, amarena e ciliegia, echi di tabacco e cioccolato fondente. Spezie come pepe nero e tracce di vaniglia; dopo qualche minuto lampone ed echi terrosi che si ampliano con il tempo.
Palato: intensità media, frutta rossa intensa. Tannini ben sviluppati, così come l’acidità leggermente sopra la media. Echi di cacao e caffè in grani, ancora pepe nero. Buona complessità e buon equilibrio con il naso.
Finale: lungo e intenso, cioccolato al latte, nocciola e frutta rossa, il tutto su un velo di pepe nero e astringenza conclusiva.
Commento: ottimo già da ora, ritengo andrà a migliorarsi nei prossimi anni in virtù di tannini e acidità sopra la media. Complessità, certo, ma anche bevibilità, ed è questo che personalmente ricerco in prodotti come questo.
Valutazione: 89/100
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