Ho scoperto da poco l’Associazione GoWine, responsabile di diversi eventi su tutto il territorio italiano a tema vino; in questo caso sono stato invitato alla seconda edizione di Autoctono si nasce, manifestazione dedicata ai vitigni italiani e ai vini ad essi collegati. Le cantine italiane presenti hanno portato quindi vini da vitigni singoli, alcuni dei quali rari o antichi, dimenticati dai consumatori o scarsamente reperibili. Abbiamo provato a degustare il più possibile, con la consapevolezza di non poter assaggiare tutti i vini presenti, qualche centinaio di referenze. Andiamo con ordine:
Poggio – Vignole Barbera (Alessandria)
– Lüsarein 2016 (100% Timorasso): metodo Martinotti, naso delicato e palato con buona acidità. Frutta gialla, pesca bianca, poi finale minerale, seltz al palato. Ottimo inizio.
Ciù Ciù – Offida (Ascoli Piceno)
– Rymarosé (100% Sangiovese): metodo Martinotti, al naso pesca gialla, albicocca e pepe bianco, in bocca bollicina fine e persistente. Finale lungo, molto equilibrato, il mio personale highlight della giornata.
La Tordera – Vidor (Treviso)
– Otreval (Prosecco Superiore DOCG Brut): naso piuttosto minerale, bolla intensa al palato, discreta acidità, note amaricanti al palato. Concreto.
– Brunei (Prosecco Superiore DOCG Brut): anche qui concretezza prima di tutto, la bolla è meno presente al palato, echi di note fruttate, elegante.
– Tittoni (Prosecco Superiore DOCG Brut): monovigna, circa 18,5 g/litro di zucchero, qui si avverte maggiormente la parte fruttata, mai troppo dolce.
I Magredi – San Giorgio della Richinvelda (Pordenone)
– Prosecco Doc Extra Dry: 6 g/litro di zucchero, al naso tabacco e frutta bianca, palato intenso e cremoso, lascia la bocca piuttosto asciutta;
– Ca’ Ronesca (100% Ribolla Gialla) Brut: naso di frutta gialla molto matura, buona mineralità e finale strutturato;
– Picolit 2015: un migliaio di bottiglie per questo vigna tardiva, raccolta a mano e cassetta per 3 mesi di appassimento. Al naso l’acidità iniziale è quasi da lambic, al palato la struttura è ottima, dolcezza mai esagerata, uva matura. Anche qui buona mineralità e un finale dolce da frutta candita e albicocca secca.
Ronco dei Pini – Prepotto (Udine)
– Tre Lune (100% Ribolla Gialla): metodo Charmant, naso elegante, bolla molto interessante al palato, ben misurata. Pera al naso, per il resto ottimo equilibrio.
– Friulano 100%: piuttosto minerale, biblioteca all’inizio poi frutta bianca, pesca e albicocca secca. Bocca di buona intensità, vino rotondo e concreto. Finale minerale, pesca bianca.
– Schioppettino di Prepotto: al naso buona complessità, pepe bianco, mela rossa, pera al forno, incenso. Al palato buona acidità, poi amarena, frutta rossa e fragola. Finale di media persistenza, buon equilibrio globale.
Stanig – Prepotto (Udine)
– Ribollicine Extra Dry 2018 (Ribolla Gialla 100%): buona frizzantezza, pepe bianco al naso, leggera nota amaricante al palato, per nulla spiacevole.
Mancinelli Stefano – Morro d’Alba (Ancona)
– Mancinelli Metodo Classico (100% Lacrima di Morro d’Alba): intensità medio-alta al naso, incenso e amarena, bollicina intensa e acidità marcata, punte di pepe nero e frutta rossa molto intensa a tratti acidula, esperimento molto interessante;
– Lacrima di Morro d’Alba Superiore 2016: rosa molto intensa, lampone e pepe bianco, incenso, spezie piuttosto intense al palato.
Magda Pedrini – Gavi (Alessandria)
– Gavi di Gavi Metodo Classico Brut 2016: 33 mesi sui lieviti, mela cotta e pepe bianco al naso, fresco e minerale; palato con ottimo equilibrio tra dolcezza e acidità, mineralità discreta, finale molto pulito di mela verde, ottima conclusione.
Questi solo alcuni dei vini in degustazione, il tempo è tiranno e anche il tasso alcolico è da tenere basso, per quanto possibile. L’evento si conferma di ottima tenuta sia per l’organizzazione sia per la varietà di prodotti. Alla prossima edizione!
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