Naso: inizia abbastanza chiuso, leggermente legnoso, poi briosamente si colora dei più classici profumi di Talisker: pepe nero, un leggero affumicato, salinità costiera, una certa dolcezza candita molto interessante, cocco, qualche spezia pungente, benché quasi trentenne rimane fresco e vitale, un leggero chimico ai limiti del gasolio (non salato…), si affumica con il tempo, poi cedro, limone, torba legnosa scura, molto solido, sentori di tabacco molto esili. Con acqua: si amplia il lato affumicato e bruciato, ai limiti del bacon, appare un po’ di menta fresca e c’è anche radice di liquirizia, poi caramello e zucchero di canna.
Gusto: molto intenso ma comunque abbordabile, note di legno affumicato e torba, sale, pepe ed un leggero cacao amaro a sottolineare un lato dolce che non vira mai apertamente verso la frutta. Liquirizia e cacao amaro molto ben costruiti. Con acqua non perde un briciolo di intensità.
Finale: Intenso e quasi cremoso, legno bruciato, gomma. Lungo ed avvolgente, forse la parte migliore e che riesce a durare diverse ore.
Commento: il bello di questo Talisker è che, aldilà del fronte commerciale, è molto buono e dannatamente Talisker dall’inizio alla fine. Non esaspera nessun aspetto, è molto bilanciato in ogni sua componente ed è ciò che io amo di più in Talisker. Ho ripetuto troppe volte Talisker? Forse, ma questo dram mi ha dimostrato ancora una volta come si possa fare ottimo whisky senza per forza esasperare qualche aspetto di sè. Il naso è estremamente complesso, non complicato, regalando una vera esperienza sensoriale che, penso, difficilmente potrò ripetere con questo whisky.
Valutazione: 92
[…] candela. Cara Talisker, so che sei capace di creare bottiglie eccezionali (non ultimo lo splendido 1985), vorrei un po’ più di attenzione sui NAS e se possibile mantenere inalterata la qualità […]