Naso: molto intenso, alcol in prima fila, poi lo sherry: cioccolato, cuoio, vaniglia, cannella, datteri secchi, albicocca molto matura, anche la caratteristica nota di Bowmore, pepe nero e torba.
Gusto: un profilo esattamente a metà tra la dolcezza scatenata dello sherry e invece la parte torbata. Qui l’equilibrio vira sul torbato, mentre lo sherry insegue con frutta rossa e frutta secca, funghi secchi, caramello, torba, iodio e sensazioni marine. D’improvviso siamo su Islay. Cacao e cioccolato amaro, più diverse spezie, sale e pepe nero. Le spezie scemano lasciando lo spazio alla frutta. Buona la gradazione.
Finale: dolce e un po’ nervoso, come se avesse abbandonato il lato sherried per ricordarci l’isola di provenienza, prolungato, molto ben fatto.
Commento: uno sherried molto completo e tutto da scoprire, un naso caratteristico ma con altre sfaccettature di un certo pregio, superiore al Darkest forse proprio in virtù della tiratura limitata (18000 bottiglie).
Valutazione: 89
[…] molto efficaci per il web. Dovrebbe subire atti di nonnismo ma si è ben presentato portando un ottimo Bowmore l’ultima volta che ci siamo […]
devo dire molto buono….
grazie Fede.
non me l’aspettavo sinceramente! Alla prossima ;)